NO.WALL:S
New Openess. Wide Accessible Local Life: Scenarios
Ospitalità, benessere, sostenibilità energetica, spazio comune, co-gestione, accessibilità: nuove opportunità di sviluppo locale ed integrazione. Un progetto di riciclo per le aree e gli edifici pubblici dismessi nella corona urbana del XX secolo.
La Commissione Europea
ha lanciato l'iniziativa Urban Innovative Actions (UIA), volta a individuare ed
a testare nuove soluzioni che affrontino i problemi relativi allo sviluppo
urbano sostenibile e che siano rilevanti a livello europeo. Ai sensi dell'articolo
8 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), esso può sostenere azioni
innovative nel campo dello sviluppo urbano sostenibile.
Il budget totale stanziato dal FESR per l'iniziativa UIA ammonta a 372 milioni di euro circa. La realizzazione del progetto deve durare al massimo 3 anni.
In continuità con il Programma URBACT III, il Comune di Casoria ha deciso di proporre la propria candidatura al Programma UIA, con un progetto dal titolo "NO.WALL:S", in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e l'Azienda Ospedaliera Universitaria della "Federico II" di Napoli.
Area di intervento |
Vista dell'edificio dell' ex macello da via Pio XII |
Edificio dell' ex tribunale |
Area delle Universiadi | PalaCasoria e Piscina Comunale |
Vista sull' acquedotto interrato e i recinti delle attrezzature |
Vista di via Pio XII | I recinti delle attrezzature |
Questa porzione di territorio, è stata oggetto, a partire dalla seconda metà del 900, di una estesa opera di manomissione che ha interessato oltre ai fabbricati anche la struttura insediativa, compromessa da densificazioni, sostituzioni edilizie ed aperture di nuovi tratti stradali. Il rapporto storico tra gli insediamenti compatti e la campagna arborata è inoltre sostanzialmente sparito essendo stato il nucleo, centro delle prime espansioni urbane, denso ed appoggiato sulle esili armature urbane preesistenti.
Il centro storico è interessato da fenomeni socio-economici critici e concentrazione di povertà: è abitato dalle popolazioni con più basso reddito e minore istruzione oltre che da crescenti quote di migranti, provenienti in particolare dall' Africa e dall' Est Europa (link). Parte degli edifici sono stati abbandonati nel tempo e in parte successivamente subaffittati alle popolazioni immigrate. Nel centro storico si riscontrano le condizioni di maggiore degrado abitativo, carenza di servizi e spazi pubblici. Data la vetustà della rete fognaria si evidenziano inoltre fenomeni di allagamento in caso di piogge e rischio crolli di edifici causati da infiltrazioni d'acqua. (Report fotografico centro storico)
Spazi aperti pubblici | Inaccessibili |
Spazi aperti pubblici | I recinti |
Area delle Universiadi | I recinti |
Acquedotto interrato | Spazio aperto inaccessibile |
Spazi aperti pubblici | I recinti delle attrezzature |
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